da “I Tenenbaum” di Wes Anderson, 2001
“Non è fisico. È consapevolezza attraverso il movimento e integrazione funzionale. Moshe capì che la qualità della nostra focalizzazione – la qualità dell'attenzione portata al momento presente – è più importante del suo oggetto.
I movimenti non sono una selezione casuale ma offrono le basi per la pratica sia interiore che esteriore, per entrare in un processo di crescita.”
Myriam Pfeffer, Conversazione in Feldenkrais Journal UK, Ilana Nevill, autunno 1993
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Attraverso le sue molteplici conoscenze scientifiche Moshe Feldenkrais aveva raggiunto la concezione della ‘non causalità’, dunque giunse dalle scienze al Flusso, poiché il flusso di coscienza è parte del regno della non causalità coerente
“Raramente dava quella che potrebbe chiamarsi una spiegazione scientifica, o qualcosa a cui ci si potesse aggrappare come a una nozione solida, applicabile a un cliente; e anche quando la dava, di solito era per far notare qualcosa di semplice ed ovvio, con il fine di stimolare la nostra curiosità piuttosto che dare una spiegazione graduale, scientifica e causale. Anzi, di solito ci metteva in guardia dicendo che la causalità è una forma primitiva di pensiero da evitare.”
Martin Weiner, Integrazione Funzionale XVI Convegno Annuale della Feldenkrais Guild del Nord America a NY, 1993.
La non causalità fa parte infatti della nuova fisica. Ne scrivono in forma semplice Tosi e Del Giudice, dal saggio già menzionato, ‘Il minimo stimolo nelle terapie corporee’.
“Pertanto le interazioni fondate sulla trasmissione di energia obbediscono al principio di causalità (nessun effetto anteriore all’arrivo della causa, fisica classica) mentre le interazioni fondate sulla trasmissione della fase (fisica quantistica), in quanto mediate da un messaggero che può muoversi anche a velocità infinita o addirittura andare indietro nel tempo, non seguono il principio di causalità e possono connettere soggetti posti in luoghi e tempi diversi. Di qui la base razionale per comprendere l’origine dei fenomeni sincronici intuiti da Jung.”
Il tramite delle interazioni biologiche è l’acqua, di cui siamo in larga parte formati sia noi che ogni ambiente naturale, ma come vediamo esiste un trasferimento istantaneo frequenziale, di acqua in acqua e, usando un’immagine impropria, ‘via etere’; potete pensare alle onde radio, ai telefoni cellulari o ad internet, ma in realtà si tratta di comunicazioni ben più sofisticate, oltre spazio e tempo, perfette e innocue essendo naturali, quelle del Campo EM quantistico.
Una semplificazione ingenua, che deriva però da esperienza diretta. Ritengo perciò importante tenere ben presenti i processi elettromagnetici quantistici sottesi e al contempo intrinseci alla materia, perché vi è certezza che ciò riguardi gli esseri viventi tout-court, nelle relazioni tra di essi e con la natura tutta.
“L’acqua perciò si rivela essere un mezzo capace di percepire segnali spediti dalla materia a grande distanza.
Sulla base delle nostre conoscenze questi segnali non possono che essere elettromagnetici e questa conclusione è in accordo con il recente risultato di Montagnier. Si apre, perciò, un capitolo affascinante sulle modalità, fin qui misteriose, attraverso le quali gli organismi viventi entrano in relazione tra di loro e con il cosmo.”
E. Del Giudice, A. Tedeschi, Atti del xxv Congresso di Medicina biologica – Nuovi orizzonti in medicina – Milano, 2010 - Sessione Ricerca - Messages from water, La medicina biologica, ottobre - dicembre 2010
Oltre a questo articolo vi propongo anche un intervento degli stessi autori al convegno ‘Essere umani: prospettive per il futuro’, Milano Bicocca.
Anche le emozioni possono essere rilevate scientificamente in valori frequenziali e sono osservabili nei loro effetti sulla materia vivente. Tutto è informazione che viaggia in noi e in relazione al tutto. Un’incredibile nuova frontiera aperta tra visibile e invisibile.
Una sintesi scientifica e metafisica nel testo di Vittorio Marchi, docente ed autore, di cui un estratto qui
“Le informazioni sono istantanee, perché abbiamo scoperto che le particelle, come possono essere ad esempio gli stessi elettroni/processo o evento, non sono masserelle solide ed inerti, ma nuclei del tutto inconsistenti che rivelano di essere 'un bit concentrato di informazione' ,andando così a costituire un campo informazionale.
L’unica cosa solida allora di cui si può parlare di questa materia, che sembrava fatta di “mattoni atomici”, è invece che assomiglia più ad un PENSIERO. (ma non il pensiero che conosciamo N.d.r.)"
Vittorio Marchi, La morte è il più clamoroso equivoco della storia umana
Punti di vista che offrono nuove visioni, come quello di Patrizia Stefanini, fisica teorica e shiatsuka formatrice
“Come si lega la fisica quantistica allo shiatsu?
La fisica quantistica moderna offre spunti molto interessanti riguardanti le speciali proprietà della cosiddetta “acqua biologica” e del suo collegamento con il sistema dei meridiani tradizionali utilizzati nella pratica dello shiatsu. Ne consegue una nuova prospettiva sulla vita stessa, sulla salute e sulla malattia. Se consideriamo il sistema vivente come un sistema quantistico macroscopico, ne possiamo esaminare alcuni aspetti nuovi, che ne spiegano alcune proprietà. Uno di questi è “la coerenza”, un concetto relativo alla natura dinamica della realtà: la materia non è inerte, è in perenne fluttuazione. La proprietà della coerenza può essere illustrata anche al di fuori di un linguaggio scientifico, perché è collegata a esperienze che un po’ tutti, prima o poi, viviamo. Situazioni che manifestano “coerenza” sono quelle definite bene con parole in inglese, quali essere “in the zone” o procedere “in the flow”. Momenti di vita ove, grazie a uno stato intrinseco di armonia e benessere, tutto risulta più facile.”
Tratto da Scienza e conoscenza n.61, 2017
Inoltre, se pensiamo allo shiatsu, all’agopuntura e quindi alla MTC (medicina tradizionale cinese) possiamo ricordare come meridiani e punti di pressione siano nella pratica ‘porte’, vie di scambio energetico, e si delinea dunque un coordinamento naturale delle componenti ad oggi conosciute che va al di là di ogni immaginazione.
Una sintesi divulgativa molto chiara del modello quantistico del famoso dr. Deepak Chopra è qui disponibile
“Il movimento oscilla e comunica risonanza” Emilio Del Giudice
I segreti della nostra natura sono molti, ma uno di questi è che il corpo, oscillando in automovimento continuo, è sempre nel momento presente, coerente, non ha altro interesse che fare bene ciò che deve ad ogni istante, cioè generare e ricevere costantemente un flusso di informazioni atto a produrre e restaurare l’armonia dei sistemi. Il corpo è la nostra presenza silenziosa.
L’attenzione al corpo può certamente farci incontrare luoghi in cui la memoria fisica ha conservato emozioni e ricordi, ma quando attraverso il Metodo entriamo nel Flusso di questa presenza silenziosa in perenne mutamento, vengono superati i pensieri parassitari, si placano le emozioni e attraverso questa sospensione avviene una trasformazione evolutiva, la nostra natura di auto guarigione può entrare in azione indisturbata.
Quindi la possibilità di ricentrarsi è sempre disponibile, basta portare l’attenzione al corpo, in profondità.
“Un punto senza dimensioni, un istante senza durata […]
Mi siedo nell’antica posizione del Tronismos, l’arte del sedere immobili nella quale erano maestri i faraoni egizi.
Seduto su una sedia, la schiena eretta, le mani sulle ginocchia. La mente ferma, le emozioni assenti, comincio a sentire il mio corpo. Tutta la mia attenzione è col corpo e nel corpo.
La mente è nel tempo, nel passato e nel futuro, ma il corpo è sempre adesso. La mente è finta, ma il corpo è vero. Questo è un modo per aggrapparsi all’istante e svincolarsi dal tempo. La sensazione del mio corpo vivo mi tiene ancorato al presente, per qualche istante sfuggo alla tirannia della mente temporale, per qualche istante ho sconfitto Cronos.”
S. Brizzi, Io sono fermo, I Figli del Momento, 2023
Salvatore Brizzi, filosofo, autore, ricercatore esoterico, è noto nell’ambito della ricerca sulla crescita interiore, interessante per la sua capacità di divulgare in modo semplice e diretto gli argomenti di congiunzione tra vita comune e Vita consapevole, rielaborati e proposti a partire dalle tradizioni sapienziali.
Il perché sia così importante placare la mente temporale è detto in ogni Via mistica, anche nel cattolicesimo, ma lo si può comprendere solo quando lo si sperimenta. Ed ecco a proposito l’indispensabile Fritjof Capra
“Nel corso della lunga storia culturale dell'India, della Cina e del Giappone sono state elaborate un'enorme varietà di tecniche, di rituali e di forme artistiche per conseguire questo scopo, ognuno dei quali può essere chiamato meditazione nel senso più ampio del termine. Lo scopo fondamentale di queste tecniche sembra essere quello di far tacere la mente pensante e di spostare la consapevolezza dalla modalità razionale di coscienza a quella intuitiva.
In molte forme di meditazione, il silenzio della mente razionale è ottenuto concentrando l'attenzione su un simbolo particolare […] altre scuole concentrano l’attenzione su movimenti del corpo che devono essere eseguiti spontaneamente, senza l'interferenza di alcun pensiero. Questa è la via dello Yoga Indù e del Tai Chi Ch’uan taoista. […] Anche le varie forme dell'arte orientale sono modi di meditazione.
[…] Quando la mente razionale tace, la modalità intuitiva produce uno stato di straordinaria consapevolezza; l'ambiente viene percepito direttamente senza il filtro del pensiero concettuale. […] L'esperienza di unione con l'ambiente circostante è la principale caratteristica di questo stato di meditazione. Questo è uno stato di coscienza nel quale ogni forma di frammentazione è venuta meno, dissolvendosi in un'unità indifferenziata.”
Per la mia esperienza, il Metodo fa certamente parte di queste ‘pratiche’: partendo da concetti scientifici occidentali Feldenkrais giunge agli elevati obiettivi delle Arti orientali.
In questo scorcio da Mara Della Pergola, è descritto uno stato ben noto ai praticanti Feldenkrais, un sentire concreto dei momenti in cui il mentale ‘lascia andare’ almeno un po’. Ed è qualcosa che si scopre facendo
“[…] allora di colpo ci si ritrova […] ‘immersi’ nei propri movimenti come se si fosse nell'acqua, si scopre il proprio ritmo naturale, si gioca con la forza di gravità e non ci si oppone, non si utilizzano più i muscoli non necessari a mantenersi eretti, non ci si sente stanchi per aver vinto una battaglia contro il corpo, ci si muove come se fosse la prima volta, in pieno accordo con sé stessi proprio come un bambino che impara.”
M. Della Pergola, Il Metodo Feldenkrais® di consapevolezza attraverso il movimento, un approccio neuro-senso-motorio e sistemico, Riflessioni Sistemiche - N° 16, giugno 2017
Descrizione precisa ed al contempo evocativa del vivere il movimento nelle lezioni Feldenkrais, durante il quale la bellezza non è mai lontana e si resta sorpresi nel ritrovarla come naturalezza dell’infanzia, come recupero dell’Innocenza.
Non è un caso che la Della Pergola abbia scelto l’acqua come primo elemento rappresentativo della suggestione che ha dato, perché essa è la natura fluida innata, come simbolo universale e mistico, ma anche come base messaggera di vita dal punto di vista scientifico e che meglio rappresenta il significato del metodo.
Lo sapeva bene Moshe Feldenkrais che scriveva di aver trovato un modo particolare per esplorare il movimento di un individuo nel suo percorso, e lo descrive come l’immaginare ed il seguire una sorta di flusso nel corpo dell’allievo, come un’energia fluida, talvolta colorata, dal suo nascere al suo trasformarsi, da elettrica a chimica, da onda a particella, al suo ritornare e così via, attraverso i sistemi ed i tessuti coinvolti nel movimento.
Tutto l’insieme dell’azione, generata da un intento fermo ma flessibile, apre le chiuse come il Chi nello shiatsu e l’acqua torna a scorrere
“Ha usato la parola "energia" come la userebbe un fisico, come la userebbe un ingegnere... Il movimento che stai generando deve passare attraverso lo scheletro. Non deve fermarsi, dove si ferma crea un problema, come tutto ciò che è fisso e rigido crea un problema.”
Myriam Pfeffer, Conversazione in Feldenkrais Journal UK, Ilana Nevill, autunno 1993
Ma Feldenkrais non immaginava soltanto, attraverso le sue molte competenze lui ‘riceveva e trasmetteva’ come un’antenna, ne sono certa: lui Vedeva. Genio.
Martin Weiner dal canto suo, scrive di quel che nel lavoro del maestro congiunge ricerca scientifica e arte, l’intuizione che si manifesta in materia dando prova di sé
“Io affermerei qui che quel “vedere” nel quale Moshe si impegnava, era una capacità estetica portata ad un elevato sviluppo; molto vicina alla coscienza di un artista che guarda una tela o un blocco di marmo man mano che porta a manifestarsi la forma che essi contengono.”
M. Weiner, Aesthetic Consciousness in Functional Integration, The Feldenkrais Journal N. 7, Winter 1992
Per molti di noi è forse importante scoprire che le nostre forti percezioni, o le pur vaghe sensazioni, magari non condivise per mancanza di coraggio o di 'convalide scientifiche', iniziano ad avere un nome ed una forma ben più solida di ciò che immaginiamo.
Le notizie scientifico divulgative che ho raccolto servono a capire razionalmente che noi possiamo davvero riequilibrare le frequenze dei nostri tessuti corporei, perché è la natura che lo fa, insieme a noi.
Come espresso in precedenza, le scoperte della fisica e della biofisica degli ultimi decenni confermano che alla base di ogni messaggio elettrico, chimico ed elettromagnetico vi è l’acqua, le cui molecole, nel nostro caso attraverso il minimo stimolo naturale del Metodo, hanno accesso ad una condizione di risonanza col Campo, e si accordano in un processo coerente di ripristino delle condizioni ottimali della persona.
Invito chi è interessato a seguire il video "L'auto-organizzazione degli organismi viventi alla luce della moderna teoria quantistica dei campi" (Istituto di Fisica Nucleare di Milano), tratto da una delle molte conferenze tenute dal grande uomo e fisico italiano Emilio Del Giudice (Prigogine Medal 2009), eminente e simpatico divulgatore.
In questo intervento Del Giudice ci offre una panoramica molto chiara del paradigma quantistico, densa di collegamenti a processi osservabili, in cui accenna anche alle dinamiche dell’acqua ed espone in maniera comprensibile la legge di Weber-Fechner, ripresa ed approfondita da Moshe Feldenkrais nel suo portare l’attenzione degli allievi in profondità nella riduzione del movimento, fino a condurlo a sola immaginazione e visione interna, banalmente riassunto nel motto “fare il minimo per avere il massimo”, ma di importanza estrema in ogni ambito della vita, non solo fisica.
Del Giudice è stato vicepresidente della Fondazione Omeopatica Italiana fin dalla sua fondazione (1980), promuovendo nel suo ambito, come coordinatore e responsabile della ricerca scientifica, lo studio e l’insegnamento della Biofisica e delle basi scientifiche dell’Omeopatia.
Del gruppo di ricerca da lui costituito per il dipartimento di fisica della Statale di Milano hanno fatto parte diversi ricercatori di alto livello che hanno collaborato agli studi sulle dinamiche dell’acqua.
Grazie in particolare ad uno di loro, Giorgio Spighi, è stato possibile decodificare codici frequenziali quantistici per ogni genere di materia esistente, visibile o no, ed il successivo trasferimento in acqua di tali informazioni per l’ottenimento di un riequilibrio, possiamo dire omeopatico, delle incoerenze rilevate. In tal modo ha avuto inizio una sperimentazione ventennale che ha dimostrato, incontrovertibilmente, l’esistenza della vera medicina quantistica.
Un altro autentico genio tra noi.
Infatti con Luc Montagnier (Nobel per la medicina 2008) Del Giudice ha collaborato riguardo alle ricerche sulle proprietà dell’acqua e sul funzionamento di essa nel trasferimento di frequenze.
Frutto di questa collaborazione è la formulazione del quadro teorico che sottende ai risultati sperimentali di Montagnier sulle proprietà elettromagnetiche di soluzioni acquose di frammenti di DNA, virus e batteri. L’esito positivo di questa ricerca resta per ora appannaggio di chi ne ha avuto esperienza diretta, ma indica una via percorribile dal nostro pensiero e auspicabilmente dalle scienze, rispetto alle dinamiche di trasmissione della salute o della patologia nel nostro stato globale.
Non perdetevi questa bellissima intervista con traduzione simultanea in cui il dr. Deepak Chopra sintetizza perfettamente anche quel che vi propongo in queste pagine e ci racconta le meraviglie del nostro sistema coscienza-mente-corpo in un'ottica di benessere totale.
Godetevela!